Chi ha responsabilità politiche nella Capitale d’Italia ed è chiamato a fare scelte che influenzano direttamente la vita delle persone dovrebbe usare più il cuore che lo stomaco. In questi giorni le famiglie che già vivono la drammatica esperienza di avere un figlio disabile, vedono diminuire sempre più i servizi su cui potevano contare. Questo significa non avere il trasporto scolastico assicurato, non garantire l’assistenza nelle scuole per i ragazzi con disabilità gravi, la diminuzione dell’assistenza sia diretta che indiretta con cui a volte i genitori che affrontano queste tristi realtà, riescono a “vivere” per qualche ora. La cosa era già nota da tempo, nei Municipi mancano almeno 30 milioni di euro per garantire la continuità dei servizi sociali primari. Il Bilancio di Roma Capitale sarà presumibilmente approvato ai primi di dicembre e nell’attesa alcuni servizi vengono rinnovati mese per mese senza dare garanzia alle famiglie che vedono la situazione fuori controllo. In tutto questo il Sindaco Marino e la sua Giunta nei primi 100 giorni di vita, hanno pensato a pedonalizzare il centro e la periferia della città e forse il fiume Tevere avrà presto lo stesso destino, organizzare feste nell’estate romana, nominare un esercito di nuovi dirigenti e null’altro. L’attività politica stenta a ripartire, dopo aver fatto oltre 2 mesi di ferie ancora nessun segnale dalla maggioranza che governa la città e forse dovremo aspettare il prossimo congresso del Pd. Lasciare abbandonati a se stessi i disabili romani credo sia la dimostrazione di incapacità politica e amministrativa, la nostra città non può essere trasformata nel trionfo dell’effimero e nell’attesa che qualcosa cominci a girare, consiglierei di lasciare stare lo stomaco e fare in modo di usare di più il cuore nei confronti di chi ha bisogno.