Muore di cancro. Vive nella ricerca
Un agosto di qualche anno fa un po’ di febbre quasi per caso e comincia un calvario che porta Gianluca a perdere la vita nel fiore degli anni a causa di quel mostro che si chiama cancro ancora indomato che ti cresce dentro e non sai perché. Poi, possiamo solo lontanamente immaginare il dolore della famiglia, la perdita di un figlio è quanto di più tremendo può capitare ad un papà e ad una mamma. Ma la vita deve continuare, allora bisogna farsi coraggio e nasce la convinzione che quel sorriso può e deve continuare a vivere. E allora Antonio e Antonella Titocci il papà e la mamma di Gianluca hanno pensato con grande coraggio di mettere il loro dolore al servizio di qualcosa di utile e bello. Di trasformare la loro sofferenza in attività umanamente e scientificamente utile. Con l’aiuto di tante persone che hanno colto il valore di questa idea è così nata la associazione, poi Fondazione, “Il Sorriso di Gianluca”. Oggi “Il Sorriso di Gianluca” (www.ilsorrisodigianluca.it) è una realtà importante che opera per aiutare la ricerca scientifica contro i tumori e che ha reso possibile il finanziamento di un anno di lavoro per un giovane ricercatore che lavorerà nei laboratori del Policlinico Campus Biomedico di Roma a Trigoria. Tutto questo è stato possibile anche per la produttiva sinergia fra la Fondazione ed i ricercatori del Campus Biomedico con particolare riferimento al dottor Giuseppe Perrone ricercatore universitario di anatomia patologica, al dottor Domenico Borzomati esperto in chirurgia oncologica e al dottor. Pierfilippo Crucitti chirurgo toracico esperto nella cura dei tumori del polmone. Questa equipe di medici ha capito da tempo che la ricerca scientifica non può vivere soltanto dei (pochi) fondi ad essa destinati dallo Stato che peraltro rischiano di ridursi sempre di più. Che il servizio sanitario è sempre più in deficit e potrà sempre meno produrre ricerche appropriate per salvare vite umane. Questa è la realtà. Allora la collaborazione tra scienza e società civile rappresenta davvero un meraviglioso esempio da promuovere, a dimostrazione di come, da un evento tragico, possono scaturire attività ed esperienze formidabili per dare speranza a tanti altri affetti come Gianluca dal “male incurabile”. Grazie ancora ad Antonio e Antonella Titocci.