Il 13 marzo scorso l’Assemblea Capitolina ha respinto la mozione relativa all’abolizione delle botticelle romane. Determinante il voto contrario del PD, l’astensione di SEL e le assenze di alcuni consiglieri. Del tutto ignorate le drammatiche condizioni di lavoro dei cavalli e la volontà dei cittadini romani. Nessuna considerazione neanche per le oltre quindicimila firme raccolte dalla LAV durante la scorsa estate in una petizione formale prevista dallo Statuto del Comune e la richiesta finora inascoltata di incontro inviata al Sindaco Marino. Da anni l’Associazione, ma anche la gente comune, chiede alle Giunte capitoline di porre fine a questo assurdo sfruttamento noto ai romani, meno ai turisti, ignari del fatto che i cavalli sono ex-trottatori costretti a trasportare pesi inadeguati durante i pomeriggi estivi, cocenti e afosi, di una Roma che non ha alcun bisogno di rinverdire i suoi fasti antichi attraverso tradizioni desuete e anacronistiche.
Su 27 votanti soltanto 7 i voti favorevoli tutti di opposizione, i voti contrari sono stati 15 tutti del PD e con 5 astenuti di SEL. Peccato che nel programma elettorale il Sindaco aveva definito i diritti degli animali come “argomento fondante delle scelte culturali di Roma” e si era impegnato a trasferire “il servizio delle botticelle per tutelare la salute dei cavalli nei parchi e nelle ville storiche”. Ma non è una novità Marino ha la memoria corta, regaliamogli una cura di forforo.