La guerra in atto sta avendo una ripercussione molto forte nella nostra vita e nei nostri comportamenti. Dopo l’emergenza sanitaria siamo già dentro l’emergenza energetica e questo ci costringerà a modificare i nostri comportamenti quotidiani.
Usare l’acqua calda per la doccia x 5 minuti piuttosto che per 20 minuti, lasciare le luci accese in casa o utilizzare il riscaldamento in modo indiscriminato non sarà più possibile.
Dovremo assumere comportamenti che siano in linea con i tempi che stiamo vivendo e forse cominceremo a prendere coscienza che lo spreco non è mai una buona cosa.
In questa nuova visione di utilizzo dell’energia appare sempre più al passo con i tempi la normativa di recente attuazione che prevede la costituzione delle COMUNITA’ ENERGETICHE.
MA COSA SONO LE COMUNITA’ ENERGETICHE ?
Il funzionamento di una comunità energetica prevede il coinvolgimento di una serie di soggetti privati e/o pubblici, i quali costituiscono un ente legale per produrre energia elettrica attraverso fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici.
Quest’ultimi possono essere condivisi, oppure individuali, come per esempio un sistema fotovoltaico installato sul tetto di una casa, di un’azienda, di una sede di un’amministrazione pubblica o di un condominio.
In questo modo i consumatori passivi (consumer) si trasformano in consumatori attivi e produttori (prosumer), in quanto sono dotati di un proprio impianto per la generazione di energia elettrica per l’autoconsumo, cedendo la parte di energia in eccesso agli altri soggetti collegati alla smart grid.
Si può parlare di smart grid anche nel caso di comunità energetiche rinnovabili, in quanto è una struttura moderna e digitalizzata, il cui scopo è quello di ottimizzare la gestione energetica e quindi renderla più efficiente.
L’infrastruttura è costituita da una rete che collega tutti i soggetti della comunità energetica, monitorata e controllata da tecnologie digitali all’avanguardia per ottimizzare ogni fase di produzione e consumo.
COSA PREVEDE LA NORMATIVA PER LE COMUNITA’ ENERGETICHE ?
Con il Decreto Milleproroghe 162/2019 è stata promossa in Italia la legge sulle comunità energetiche, attraverso la quale sono state riconosciute le comunità energetiche rinnovabili (REC).
Si tratta di associazioni di cittadini, imprese ed enti locali che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili.
L’unica restrizione riguarda le aziende, per le quali la produzione e cessione dell’energia all’interno della comunità energetica non deve rappresentare l’attività principale.
L’altra configurazione prevista è quella dei gruppi di auto consumatori di energia rinnovabile, con la quale una serie di soggetti privati possono produrre e vendere energia elettrica da fonti rinnovabili in modo autonomo a più utenze situate sul territorio.
Con il decreto sulle comunità energetiche il nostro Paese ha recepito la Direttiva europea RED II 2001/2018, con la quale l’Unione Europea riconosce valenza giuridica alle associazioni e introduce la figura del produttore/consumatore di energia (prosumer).
Le comunità energetiche in Italia possono ottenere un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), con un corrispettivo unitario e una tariffa premio, quest’ultima pari a 100 euro/MWh per i gruppi di auto consumatori e 110 euro/MWh per le comunità energetiche.
Insomma come abbiamo imparato a mettere la mascherina, lavarci le mani con l’amuchina e praticare il distanziamento sociale così dovremo immaginare un futuro già presente in cui l’energia è un bene comune che non va sprecata.