Analizzando le deleghe che i nuovi Presidenti di Municipio hanno dato ai loro assessori si scopre che in molti casi la fantasia ha preso il sopravvento. Vediamo comparire l’assessore alle relazioni internazionali, al turismo o alle strutture sanitarie oppure quello ai fondi europei e alle energie rinnovabili o alle politiche agricole. Insomma un ventaglio di deleghe colorate ma totalmente inconsistenti in quanto su questi argomenti i Municipi non hanno nessuna reale competenza.
Anche l’aumento da 4 a 6 del numero degli assessori ha portato non poche difficoltà, un po’ per l’individuazione delle deleghe stesse, un po’ per la spartizione politica delle poltrone.
Alcuni Presidenti di Municipio infatti hanno deciso di rimanere a 4 assessori, inoltre soltanto un municipio ha scelto di dare la delega alla Sicurezza all’interno della sua giunta, decisione che fa chiaramente scopa con la stessa volontà del Sindaco Marino di non occuparsi di questo argomento e i risultati nefasti sono già evidenti. Ma il tema dei municipi impone ulteriori riflessioni. Dopo la scure derivante dalla fredda applicazione della legge che ha determinato la riduzione dei municipi da 19 a 15 restano aperti tutti i temi del decentramento amministrativo e dell’applicazione della legge su Roma Capitale. Passata l’estate i parlamentini cittadini si dovranno confrontare con i problemi veri della gestione territoriale. L’apertura delle scuole con la manutenzione delle strutture, i servizi ai disabili e l’aiuto ai bisogni delle tante famiglie in difficoltà solo per citarne alcuni. Serve subito un bilancio vero che dia il sostegno a queste principali esigenze.
Non basta quindi fare a turno andando in giunta comunale o creare una cabina di regia della quale non si capisce la funzione. Bisogna proseguire il percorso iniziato con l’amministrazione di centro destra durante la quale è stata approvata la legge su Roma Capitale. Regione e Comune si mettano d’accordo insieme ai Municipi su quale assetto dare alle loro amministrazioni e questo va fatto entro il prossimo anno e comunque prima delle elezioni europee. Altrimenti i Municipi di Roma, nonostante la grande fantasia dimostrata dai presidenti, continueranno ad essere il parafulmine del Campidoglio ma saranno poco utili per risolvere i problemi dei cittadini romani.