Al dottor Sottile il rischio piace proprio
La questione rifiuti dalla prossima settimana entrerà nel vivo e sapremo, forse, cosa si vuole fare realmente. Intanto il dibattito si e’ notevolmente alzato di livello e rischia di coinvolgere anche il governo del paese come se non avesse già abbastanza guai.
Nella vicenda un ruolo centrale lo ha assunto il Prefetto a riposo Goffredo Sottile che ha gestito l’emergenza rifiuti in Campania e Calabria e che da metà del 2012 e’ impegnato a risolvere anche l’emergenza della capitale.
Quest’uomo ha un compito ingrato, questo lo capiamo perfettamente, ma se analizziamo le sue decisioni forse un po’ più di cautela lo avrebbe sicuramente aiutato ma sopratutto avrebbe aiutato la città di Roma. A giugno 2012 Sottile, appena nominato, sceglie il sito di Pian dell’Olmo ritenuta la scelta giusta e minacciando di far intervenire le forze dell’ordine per sedare le proteste dei cittadini.
A soli 9 giorni da questa decisione, il sito di Pian dell’Olmo tramonta e riparte il Toto-discarica mentre spunta l’ipotesi di portare i rifiuti in Olanda. Nel frattempo il Prefetto Sottile firma la proroga per Malagrotta e il cerino acceso continua a girare.
A settembre 2012 lo stesso prefetto indica come soluzione provvisoria post-Malagrotta il sito di Monti dell’Ortaccio dichiarando che non ci sono alternative a quest’ultimo sito. Viene convocata la conferenza dei servizi con la presenza di tutte le amministrazioni coinvolte ma nonostante il parere negativo di tutti, Sottile vuole comunque andare avanti. Successivamente sempre a causa delle forti proteste del territorio la decisione viene congelata.
ncora a gennaio 2013 il TAR boccia il piano dei rifiuti della Regione Lazio in quanto sarebbero state violate le direttive UE. Il ministro Clini emana comunque un decreto che ricalca la decisione della Regione Lazio.
A febbraio 2013 lo scenario si complica ulteriormente per la gestione dei rifiuti della capitale. Il TAR del Lazio accoglie la richiesta di sospensiva del decreto del ministero dell’Ambiente che prevedeva il trattamento dei rifiuti romani in alcuni impianti di altre province laziali (Albano, Viterbo e Colfelice).
questo punto ad agosto 2013 non sapendo più cosa fare, il Prefetto Sottile tira fuori dal cappello, il sito di Falcognana, anche questo senza fare approfondimenti tecnici.
Ora mi chiedo ma non era meglio fare realmente degli studi approfonditi e trasparenti cercando, con cognizioni di causa, di spiegare ai cittadini le ragioni reali delle scelte ??
Come si fa ad essere credibili quando si cambia continuamente strategia in funzione delle proteste ??
La verità e’ che la superficialità regna sovrana e i cittadini non sono più disposti ad accettare questo modo di fare.
i potenzi la raccolta differenziata in modo spinto e nel frattempo si mandino i rifiuti all’estero, il tempo delle discariche e’ finito, il Prefetto a riposo Goffredo Sottile se ne renda conto.