Sono 3 mesi che il ponte della Falcognana è chiuso interrompendo qualsiasi passaggio di auto sulla Via Ardeatina, un intervento necessario per la sicurezza stradale e ferroviaria, atteso da anni, richiesto da tutti ma gestito in modo assolutamente imbarazzante dall’amministrazione comunale e municipale. Eppure sarebbe bastato poco, un po’ più di ascolto del territorio e delle sue necessità a fronte di un intervento sulla viabilità così pesante per i cittadini di questo territorio. Tralasciamo la mancanza totale di comunicazione, la totale insufficienza della segnaletica stradale che ancora oggi induce automobilisti a vagare per le viuzze di Falcognana in cerca di uno sbocco miracoloso, la cosa però più grave di tutte è che nessuno ha pensato agli effetti che questa interruzione poteva produrre sulle attività commerciali che svolgono la loro attività proprio sull’asse della Via Ardeatina e che confrontando i corrispettivi dello scorso anno con quelli di questi 3 mesi, si sono accorti che c’è stata una diminuzione del 70 % secco. Un fardello troppo pesante per chi deve pagare ogni mese affitto del locale, stipendi dei collaboratori, bollette delle utenze, tasse di vario genere. Alla fine hanno dovuto tutelarsi da soli, formando un comitato di 24 attività commerciali, dando mandato ad un legale che ha già scritto a tutte le amministrazioni coinvolte prima tra tutte Città Metropolitana e se non ci saranno risposte sono pronti a fare un’azione legale per essere risarciti dal danno subito. La Costituzione Italiana difende la libera iniziativa imprenditoriale, esistono delibere votate dall’Assemblea di Roma Capitale che in questi casi prevede risarcimenti, esistono i fondi da destinare a queste emergenze derivanti dal 10 % del valore dell’appalto in corso gestito da RFI ma nulla è stato fatto per questi commercianti romani.
Oggi la loro sensazione è quella di sentirsi ancora una volta abbandonati da quelle amministrazioni che chiedono sempre ma che quando servono non ci sono mai. “Alla nota dell’avvocato spedita 2 mesi fa, che chiedeva un semplice incontro per trovare soluzioni, nessuno ha risposto, nessuno si è fatto sentire”. Dice Daniela che gestisce la Ferramenta, gli fa eco Ida del negozio ‘La Magnolia’: “Non posso credere che nessuno sia reso conto del grave danno che stiamo subendo”. Nonostante tutto ancora sperano che qualcuno si faccia sentire rispondendo alla nota di 2 mesi fa, le vacanze (per chi le ha potute fare) sono finite ora è necessario che l’amministrazione, degna di questo nome, si muova.