EMERGENZA RIFIUTI. Dopo la denuncia contro il commissario Sottile, il Pd va all’attacco: “Brunetta la smetta con questi bassi espedienti, deve capire che la tutela della sua villa con piscina sull’Ardeatina non è una priorità per i cittadini romani”. Replica il presidente dei deputati Pdl: “Per giustificare l’invidia sociale usa argomenti vetero comunisti”. Il consigliere del Municipio, Massimiliano De Juliis lancia l’allarme: “Sta salendo la la tensione tra la gente alla quale i vincoli di tutela hanno vietato i pannelli fotovoltaici. Ora invece vogliono metterci una discarica. Marino e Zingaretti parlano di trasparenza ma tacciono. Il problema è ormai solo politico”.
Da emergenza romana a caso giudiziario e a scontro tra centrodestra e centrosinistra. In quella che ormai si è trasformata nella saga della discarica della Falcognana, l’area accanto al Divino Amore che dovrebbe sostituire Malagrotta, è il momento delle denunce e degli scambi di accuse. Ma anche della paura che l’ira dei residenti possa trasformarsi e degenerare.
Apre i fuochi il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta, non solo residente nella zona ma anche ormai vero animatore e supporter di alcuni dei comitati più attivi. Come “Lo sportello del Cittadino”, una dinamica associazione che fa capo all’ex presidente del municipio, Pasquale Calzetta e che ha scelto la via della Procura per fermare il progetto della discarica.
Spiega Brunetta: “Nella denuncia querela viene evidenziato come, in questa fase di individuazione della nuova discarica di Roma, sia stato omesso il rispetto della direttiva comunitaria n. 2008/98/CE, alla quale sia il Commissario Sottile che gli altri funzionari incaricati per il medesimo fine, nonostante i poteri straordinari conferitigli, devono inevitabilmente attenersi, seguendo la gerarchia per il trattamento dei rifiuti che prevede: a) prevenzione; b) preparazione per il riutilizzo; c) riciclaggio; d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; e) smaltimento. Allo stesso tempo – conclude l’ex ministro – i cittadini residenti nel quartiere di Falcognana hanno presentato un esposto, sempre alla Procura della Repubblica di Roma, affinché vengano accertati tutti gli aspetti relativi alla nuova possibile discarica e per chiedere alla stessa Procura di disporre i provvedimenti più opportuni, fino al sequestro cautelativo dell’area interessata”.
Contro Brunetta si scaglia l’ex segretario romano del Pd e ora deputato Pd, Marco Miccoli: “Brunetta la smetta con questi bassi espedienti, deve capire che la tutela della sua villa con piscina sull’Ardeatina non è una priorità per i cittadini romani che rischiano di essere travolti dall’emergenza rifiuti. Brunetta la smetta anche di intimorire il Commissario di Governo Sottile che sulla vicenda della discarica di Falcognana (già autorizzata dal 2003) sta operando per risolvere il problema della chiusura di Malagrotta che Alemanno, in cinque anni, non ha saputo risolvere. Il commissario Sottile vada avanti tranquillo e non si lasci spaventare da questi piccoli sotterfugi messi in campo dall’ex-ministro per tutelare la sua Hollywoodiana magione con piscina”.
Quindi la controreplica dell’ex ministro: “Ma il deputato del Partito democratico, Marco Miccoli, c’è o ci fa? Si rende conto di essere ridicolo? Ma siamo ancora a questo stadio di dibattito politico? Io ho presentato sette interrogazioni parlamentari ad altrettanti ministri competenti per far piena luce su tutti gli aspetti che riguardano la possibile nuova discarica del Divino Amore. Disperanti sono gli argomenti vetero comunisti di Miccoli, che ha bisogno di inventarsi ville hollywoodiane per giustificare la sua banale invidia sociale”.
Tra le polemiche, chi invece interpreta il sentimento dei residenti della zona è Massimiliano De Juliis. Già consigliere municipale e ora vicepresidente dell’Assemblea dell’Eur, De Juliis getta benzina sul fuoco della protesta: “Marino e Zingaretti hanno promesso nel corso della loro campagna elettorale la massima trasparenza. Alla prova dei fatti sono crollati miseramente e ora da parte dei cittadini oltre al rifiuto della politica c’è la rabbia. In questo territorio non si possono installare i pannelli fotovoltaici, non si può fare una tettoia o un piccolo portico perché è tutto vincolato dal decreto Bondi. Poi le istituzioni decidono di metterci una discarica senza neanche consultarli. Ecco perché la rabbia ed ecco perché c’è il timore che a forza di subire prima o poi la situazione possa esplodere. Basta una scintilla e tante gente che ha costruito la propria vita col sudore della fronte possa scendere in strada a difendere il proprio futuro”.
Conclude de Jiuliss: “Il silenzio del sindaco e del presidente della Regione sono la sintesi della distanza della politica dai problemi della gente. La discarica alla Falcognana non è solo un problema di possibili infiltrazioni criminali o di questioni tecnico giuridiche: è soprattutto un problema politico”.